Ok ma...Quanto consuma?

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E’ di sicuro la domanda più frequente che il cliente si pone nel momento in cui decide di intraprendere un percorso di sostituzione dell’impianto di riscaldamento.
Ed è in assoluto la domanda più difficile a cui rispondere.

In questa pagina si fa riferimento a IMPIANTI DI RISCALDAMENTO CIVILI ( Ville, Villette, Appartamenti, Seconde Case ecc..) e a limitate situazioni INDUSTRIALI (Uffici, Show room e Sale riunioni).
Le restanti situazioni devono essere valutate e prese in esame, di volta in volta, in maniera del tutto differente dopo attenta analisi in prima fase di progettazione.


Premessa:


Come noterete voi stessi girovagando per il web nessuna pagina esprime con chiarezza, valori di consumo, in termini reali; ma vengono forniti dati di massima, COP elevati (in condizioni std ottimali) e potenze, che lasciano il tempo che trovano poi sul campo con sensibili differenze di consumi rispetto al consumo teorico previsto.
Negli ultimi anni si sono visti inoltre, talvolta, errori grossolani sulla valutazione di classe energetica attribuita alla casa stessa e dichiarata tramite apposito documento denominato APE (Attestato di Prestazione Energetica).
In molti casi è stata fatta una sovrastima di classe energetica che ha reso ancora più difficoltosa una previsione teorica dei consumi che più si avvicina alla realtà.

In questa pagina cercheremo di chiarire nella maniera più oggettiva possibile da cosa dipendono realmente i consumi e basandoci sulle nostre esperienze aziendali accumulate negli ultimi 15 anni, terminando con conclusioni estratte da casi e dati reali ("consumi fatturati in bolletta") ottenuti con alcuni impianti monitorati e presi in esame (impianti con caldaia a gas, a pellet, a legna, a pompa di calore, con riscaldamento elettrico a pavimento).
Premessa Consumi

Cosa fa realmente ridurre i consumi di uno stabile?

In assoluto, l’80% del risparmio energetico e quindi una riduzione dei consumi lo fa l’ISOLAMENTO TERMICO della casa.

Prima di intervenire sulla sostituzione di un impianto termico, se davvero vogliamo trovarci importi ridotti sulla BOLLETTA di casa pur mantenendo una temperatura soddisfacente, sia che parliamo in termini di GAS, sia che parliamo in termini di ENERGIA ELETTRICA, sarebbe buona cosa intervenire sui principali colpevoli di ciò che viene definito ponte termico: INFISSI con VETRO SINGOLO, TETTO NON COIBENTATO, PARETI ESTERNE NON CAPPOTTATE O PRIVE DI INTERCAPEDINE ISOLANTE INTERNA.
L'intervento su anche solo uno dei tre COMPONENTI elencati precedentemente, può portare a un elevato beneficio in termini di risparmio. Solitamente si parla di:
  • INFISSI CON VETROCAMERA (Ultimamente si applica la tripla)
  • TETTO COIBENTATO (Tetti in legno con strato isolante, pannelli coibentati grecati ecc..)
  • PANNELLI ISOLANTI (ecologici e non, di migliaia di tipologie)

Ci sono tantissime caratteristiche, tipologie e costi per ogni singolo componente che va studiata e analizzata con il l’azienda professionista che vi segue nella realizzazione e in base alle proprie finanze.
Un eventuale intervento di sostituzione degli INFISSI è solitamente visto come quello meno invasivo e quindi il più scelto da chi vuole cercare di migliorare la situazione, evitando inoltre ostacoli di natura burocratica.

E il restante 20%?

La restante quota del 20% del risparmio energetico totale di uno stabile è determinata dalla tipologia dell'impianto utilizzato per riscaldare e i punti più importanti che la caratterizzano sono:

  • Integrazione o meno con impianto d'autoproduzione di energia (fotovoltaico, geotermico, eolico ecc)

  • Abitudini dell'utente

  • Costi di Manutenzione e Ingombri

  • Confronti sul campo e Conclusioni

Qui iniziamo a suddividere le diverse tipologie di impianto di riscaldamento:
  • Impianti alimentati da fonti non rinnovabili (Gas, sostanze derivanti dal petrolio)
  • Impianti alimentati da biomasse legnose (Pellet, Legna)
  • Impianti alimentati da fonti rinnovabili (Riscaldamento Elettrico tra cui i nostri impianti con marchio Plyterm, Pompe di calore)

    I primi due sono Impianti che generano calore tramite combustione e producono di conseguenza particelle di CO(Monossido di Carbonio) e CO2 (Biossido di Carbonio detta comunemente Anidride Carbonica) dove da diversi anni, ormai, la nostra società deve fare i conti con una quantità elevata presente in atmosfera, fino a raggiungere livelli record che non si verificavano da alcuni milioni di anni, molto preoccupanti per il futuro del pianeta.
    Oltre al problema reale delle emissioni nocive, si manifesta il fenomeno delle deforestazioni che rafforzano il verificarsi di picchi di CO2 già molto preoccupanti.
...DA FONTE RINNOVABILE... Mentre gli impianti alimentati da fonti rinnovabili come il nostro Riscaldamento Elettrico Plyterm sono impianti alimentati esclusivamente a Energia Elettrica. Negli ultimi anni, il dar forza al concetto di elettrico, è stato dettato sicuramente alla maggior sensibilità ambientale e al continuo sviluppo delle tecnologie alternative. Basta pensare all'evoluzione che i sistemi di riscaldamento elettrico hanno avuto negli ultimi anni.
Di certo c’è ancora molto da lavorare! Elevate percentuali di Energia Elettrica sono ancora prodotte da centrali ove è presente combustione ma noi di En-Tech srl crediamo sia ormai un passaggio obbligato per il nostro futuro.

Tema di fondamentale importanza nella scelta dell’impianto è la possibilità di utilizzare energia AUTOPRODOTTA. Cosa che si può fare solamente con gli impianti elettrici.

ATTENZIONE PERO':
E’ bene essere corretti e fare una precisazione su quest’ultimo punto. Gli impianti fotovoltaici producono tanto d’estate e poco d’inverno (Soprattutto nel Nord Italia - Zona Pianura Padana). Fenomeno che si attenua chiaramente nelle regioni più soleggiate. La convenienza nello sfruttare un impianto FV nel periodo invernale è pressoché nulla in quanto le giornate di sole sono pochissime.
Il periodo di reale convenienza e risparmio sta nelle mezze stagioni ove si accendono gli impianti di riscaldamento perché inizia a fare freddo e il FV produce abbastanza Kw elettrici da alimentarlo per gran parte della giornata e oltre. Il trend è per cui abbastanza delineato.

Esistono poi altre forme di Autoproduzione come indicato precedentemente e alcune anche più performanti in base al luogo e tipo di installazione. Ma di certo il sistema più semplice ad oggi e che richiede in assoluto una manutenzione praticamente nulla è l’Impianto Fotovoltaico.
QUINDI SCEGLIERE UN IMPIANTO DI RISCALDAMENTO ELETTRICO SIGNIFICA FARE UNA SCELTA ECOLOGICA CON LA POSSIBILITA’ DI AVERE UN PRIMO RISPARMIO SUI CONSUMI, DATO DALL’UTILIZZO DI KW AUTOPRODOTTI. SOPRATTUTTO NELLE MEZZE STAGIONI.

Le buone ABITUDINI vincono la medaglia d'argento!

I CONSUMI SONO STRETTAMENTE CORRELATI ALLE PROPRIE ABITUDINI.
Anche solo 1°C, infatti, può fare la differenza: il riscaldamento e il raffreddamento degli edifici industriali rappresentano la metà del consumo energetico dell'UE, mentre oltre tre quarti del consumo energetico domestico proviene dal riscaldamento e dall'acqua calda.
Prendendo in esame una casa tipica di 85 m² di superficie, il risparmio sarebbe di circa 150 euro all’anno per ogni grado abbassato restando nel range 22-18 gradi..
Inoltre, l'uso di termostati intelligenti può garantire che le case e gli ambienti siano riscaldati solo quando sono occupati, risparmiando fino a un terzo sulla bolletta energetica.
Ovviamente ci sono anche dei fattori da prendere in considerazione ad esempio si è stimato che le case più grandi risparmierebbero di più mentre le più piccole di meno.
Come abbiamo già detto c’è poi da valutare il grado di isolamento dell’abitazione e quindi quanto velocemente perde calore.
Il concetto di velocità del raggiungimento termico superficiale con il nostro impianto di riscaldamento elettrico a pavimento Plyterm e la capacità di alternare programmi anche a distanza regolando la temperatura ambiente di ogni singola stanza è vincente ma attenzione: questo metodo reale di risparmio è sempre direttamente proporzionale alla classe energetica della casa.
QUINDI FARE UN PROGRAMMA ADEGUATO E PERSONALIZZATO PER OGNI SINGOLA STANZA CON TERMOSTATI INTELLIGENTI E UN IMPIANTO CHE RISPONDA VELOCEMENTE E’ IMPORTANTE. MA ATTENZIONE: ALL’ABBASSARSI DELLA CLASSE ENERGETICA SI RIDUCONO I RISPARMI IN TERMINI DI KW TERMICI, FINO AD ANNULLARSI NELLE ULTIME CLASSI ENERGETICHE (F e G).

I costi di Manutenzione non sono da sottovalutare.
Gli SPAZI OCCUPATI nemmeno!

Impiantistica interna Pompa di Calore ibridizzata Gas + Apposito Vano + Macchina Esterna

Impiantistica Riscaldamento Elettrico Plyterm

Gli impianti di riscaldamento elettrico a pavimento hanno un costo di manutenzione nullo.

Le caldaie a gas (anche quelle a condensazione), il costo per la manutenzione della caldaia dipende da alcuni fattori come regione e ditta incaricata, ma la cifra media (escludendo la verifica delle emissioni inquinanti) si attesta tra i 50 e i 100 euro. Per il controllo dei fumi, invece, la spesa da mettere in conto è di poco superiore ai 100 euro. La mancata manutenzione della caldaia è punita con una sanzione pecuniaria.

Stufe a Pellet e Camino, per la prima il costo di manutenzione ordinario medio si attesta intorno ai 200 euro (400 euro per manutenzione straordinaria con pulizia vaschetta, condotto, canna fumaria). Mentre il prezzo medio per pulire integralmente la canna fumaria di un camino, è di circa 150€. Tale cifra può variare in base alle dimensioni della canna fumaria ed alla difficoltà dell'intervento.

Le pompe di calore essendo macchine più complesse hanno un costo di manutenzione che si aggira dai 150 ai 300 euro all’anno in base alla potenza della macchina (si parla di abitazione. Non industriale). Molte aziende al momento dell’acquisto propongono un pacchetto di manutenzione di 5 anni.
QUINDI PER DISCORSO “COSTI DI MANUTENZIONE” E’ CHIARO CHE IL RISCALDAMENTO ELETTRICO A PAVIMENTO E’ IL PIU’ CONVENIENTE.

PER GLI INGOMBRI...BASTA GUARDARE LE FOTO. A VOI LE CONSIDERAZIONI.

Diverse situazioni, casi reali e Conclusioni

Ad oggi chiunque parli di impianto termico che sia pompa di calore, caldaia a gas, stufa a pelle, fa riferimento al famoso COP inclusi gli studi termotecnici.
Abbiamo visto COP associati a impianti termici dove il COP supera addirittura i 4 (nelle condizioni ideali e a patto che le temperature esterne non scendano sotto x °C definiti dalla casa madre)…e cioè il rapporto tra Kw Termici e Kw Elettrici è pari a 4.
Ma è davvero così nella realtà?
Confrontando alcuni impianti di situazioni reali con già uno storico sia in parità che a situazioni di isolamento differenti.

Ecco i risultati e le nostre conclusioni:

  • In situazioni dove la Classe Energetica della Abitazione è tra le più basse (F, G e N.C.) i consumi rimangono i medesimi tra gli impianti. Non c’è convenienza tra l’uno e l’altro sia che si parli di impianti elettrici, sia che si parli di gas, o a stufa a pellet o legna.
    L’unico aspetto che si dovrà porre a confronto per un eventuale risparmio è il reale costo dell’impianto finito, installato, chiavi in mano e il costo di manutenzione annuo sia ordinario che straordinario nella peggior ipotesi.
    Unica eccezione può esser fatta su SECONDE CASE (seppur con scarsa efficienza energetica), dove allora sul piatto della bilancia vince la versatilità, la semplicità nel comandare l’accensione e lo spegnimento dell’impianto il giorno prima dell’arrivo e la manutenzione nulla.
    Il vero consiglio tecnico oggettivo che noi di En-Tech vi forniamo è che prima di effettuare un intervento di sostituzione dell’impianto termico sarebbe necessario cercare di intervenire almeno in parte sull’isolamento dell’abitazione.

  • Su diverse tipologie di impianti di riscaldamento analizzati, dopo aver verificato la netta differenza di consumi tra case isolate e case non isolate, al secondo posto tra i parametri importanti, vince l’ABITUDINE dell’abitante della casa.
    Infatti una temperatura mantenuta in tutta la casa intorno ai 17/18 °C riesce a consumare quasi un 40% in meno rispetto a una casa che tiene temperature intorno ai 20/21 °C a parità di isolamento e tipologia di impianto.

  • Prendendo come riferimento classi energetiche dalla E in poi (≤ 120 Kwh/m2*anno);
    Prendendo come riferimento il periodo generalmente più freddo dell’anno: Dicembre e Gennaio;
    Escludendo apporti energetici da impianti di Autoproduzione (FV, SOLARE…ECC)
    Gli impianti termici elettrici (sia che si parli di riscaldamento elettrico a pavimento che di pompe di calore aria-acqua) si posizionano ai primi posti con una percentuale di consumo reale medio dal 10 al 35% in meno rispetto alle altre tipologie. (Circa 25 Kwh termici /mq nei 2 mesi di Dicembre + Gennaio in classe dichiarata A+++). I dati sui consumi sono stati estratti su bollette reali in situazioni prese e confrontate singolarmente.

Secondo quindi i risultati ottenuti ci balzano subito all’occhio due cose:
1° - Le classificazioni energetiche e gli APE (fatte pre e post intervento) non sempre sono veritiere. Per esempio molte volte case classificate post-intervento come A+ o A4+ al massimo invece sono realmente delle B+.
2° - I famosi COP di 4/5 delle PdC non sono attendibili in quanto i consumi dovrebbero essere inferiori di 4/5 volte gli impianti con COP 1 e invece comparandoli con altri impianti termici, i consumi sono solo di poco inferiori o similari a parità di caratteristiche precedentemente elencate. Inoltre a causa della loro complessità tecnica gli impianti a Pompa di Calore e articolati da diversi scambi energetici, rendono il loro dimensionamento non sempre facile da calcolare e che può portare ad un errore di performance.

Pensare semplice...

Resta un fattore non più considerato da tempo ma che nasconde una verità:
la SEMPLICITA'.
Nel lungo periodo tutto ciò che è semplice da capire e da gestire ha sempre dato maggiori risultati in termini di costi, di benessere e, non ultimo, di serenità!
Non diciamo nulla di nuovo affermando che più un sistema è complesso e più ha punti critici. E più sono i punti critici più alte sono le probabilità che qualcosa non funzioni.

Quindi più un sistema è complicato maggiore è la possibilità di malfunzionamenti.

Ogni rottura crea ansia e malcontento oltre che costi e la necessità di chiamare estranei in casa.
Il sistema PLYTERM è formato principalmente da:

- Un elemento scaldante, il modulo (semplice come una lampadina) che non può guastarsi.
- Un elemento di gestione (cronotermostato) che se si guasta chiunque è in grado di acquistare e sostituire evitando costosi interventi specializzati.
- Un semplice relè di potenza

STOP.

Conoscere la propria casa e poterla gestire direttamente dà serenità !!

  • Verifichiamo
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  • Progettiamo
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    Per offrirvi la miglior soluzione, con il miglior risultato, al miglior prezzo.

PLYTERM is an EN-TECH SRL brand,
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